Tante sono le tribù presenti in Namibia e ognuna ha una sua particolare arte nel realizzare oggetti!
Possono essere i cesti degli Ovambo, i braccialetti delle Himba, i gioielli di perline dei San, le bambole delle Herero.
In Ovamboland, a nord di Etosha, lungo la strada si incontrano stand di Ovambo che vendono i cesti: di tutte le misure e forme, con i colori nero e paglia tipici della zona.
Nei villaggi Himba si trovano braccialetti di palline di ferro, gli stessi che le donne usano per difendersi dai morsi dei serpenti e per ornarsi; creano disegni su bracciali ricavati da vecchi tubi di plastica (non si butta nulla!!); lavorano la pelle per farne bamboline somiglianti a loro stesse!
Alcune donne Herero hanno aperto un mercatino lungo la strada da Twyfelfontain verso Uis, e li cuciono con vecchie macchine Singer, bamboline, cuscini, buste dai colori sgargianti, come lo sono i loro abiti.
Personalmente amo molto la wire art: abili mani intrecciano fili di rame con perline di vetro colorate, creando monili etnici e decorazioni per la casa davvero simpatiche.
Eppoi si lavora il Makalane per farne sculture di giraffe, elefanti, rinoceronti; si intreccia lana Karakul per coloratissimi e preziosi tappeti; si tagliano i gusci delle uova di struzzo per farne braccialetti, collane, palline di Natale!
Troverete negozietti all’interno dei lodges e a Swakopmund, ma c’è un indirizzo che vi suggerisco:
- NAM CRAFT CENTRE di Windhoek
- Namibia Crafts Centre (Trovate tutto e a ottimi prezzi!)
Artigianato Namibiano
IMPORTANTE
E’ vietato importare, (ri)esportare, trasportare, vendere, esporre e detenere gli esemplari tutelati dalla CITES che siano sprovvisti di specifici permessi. Specifiche sanzioni, anche di carattere penale, sono previste dalla legislazione nazionale in caso di violazioni della Convenzione e dei Regolamenti Comunitari. Si possono importare e/o (ri)esportare animali e piante, loro parti e prodotti derivati inclusi nelle Appendici della CITES e negli Allegati dei Regolamenti Comunitari solo se autorizzati.
Vengono infatti richiesti permessi che riportano dati precisi in riferimento alle specie che si intendono movimentare (esempio: data di rilascio e di validità, denominazione scientifica e comune della specie, descrizione esatta della merce e gli estremi dell’origine/provenienza della medesima, etc.). In Italia le autorizzazioni sono rilasciate dal Corpo forestale dello Stato e dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Presso 23 delle sedi doganali italiane sono presenti i Nuclei Operativi CITES del Corpo forestale dello Stato per il controllo e la verifica merceologica delle spedizioni di animali e piante tutelate dalla CITES. Sono centinaia le specie animali e vegetali il cui commercio è vietato e decine di migliaia quelle regolamentate dalla CITES e dalla relativa normativa internazionale, comunitaria e nazionale. Sono così protetti pappagalli, scimmie, rettili, cactus, orchidee nonché oggetti in avorio, gusci di tartaruga, animali impagliati, pelli di felini e molti altri esemplari.
Si raccomanda di prestare la massima attenzione prima di acquistare e importare esemplari vivi o derivati di specie tutelate dalla CITES. Si potrebbe incorrere, se sprovvisti delle necessarie autorizzazioni, in una sanzione amministrativa o in una denuncia penale, secondo la legge vigente.